Ehilà!
Siete pronti per immergervi nel fantastico mondo de “Il castello errante di Howl” e i suoi due seguiti? Anche se non lo siete, farò in modo che ciò accada 😉
Titolo: Il castello errante di Howl, Il castello in aria, La casa per ognidove
Autore: Diana Waynne Jones
Genere: Fantasy per ragazzi
Casa editrice: Kappalab
Pagine: 243, 202, 201
Prezzo: 15€ separati, 26.10€ trilogia completa
TRAMA
1° romanzo: La giovane Sophie vive a Market Chipping, nel lontano e bizzarro paese di Ingary, un posto dove può succedere di tutto, specialmente quando la Strega delle Terre Desolate perde la pazienza. Sophie sogna di vivere una grande
avventura, ma da quando le sorelle se ne sono andate di casa e lei è rimasta sola a lavorare nel negozio di cappelli del padre, le sue giornate trascorrono ancor più tranquille e monotone. Finché un giorno la perfida strega, per niente soddisfatta dei cappelli che Sophie le propone, trasforma la ragazza in una vecchia. Allora anche Sophie è costretta a partire, e ad affrontare un viaggio che la porterà a stipulare un patto col Mago Howl, a entrare nel suo castello sempre in movimento, a domare un demone, e infine a opporsi alla perfida Strega.
2° romanzo: Il Castello Errante è scomparso, e così il suo proprietario, il potente mago Howl. E anche il demone del fuoco Calcifer sembra essere svanito nel nulla. Contemporaneamente, molto più a sud del regno di Ingary, un giovane venditore di tappeti di nome Abdullah, famoso in tutto il villaggio per i suoi sogni a occhi aperti, si rende conto che una dopo l’altra le sue fantasie iniziano ad avverarsi. E il potere dell’immaginazione o c’entra qualcosa il misterioso tappeto di cui il giovane è appena entrato in possesso, e sul quale dorme ogni notte? E la principessa Fior-della-Notte è vera o si tratta di un altro bellissimo sogno? Una movimentata avventura a cavallo fra due regni, fra castelli volanti, geni in bottiglia, mostruosi djinn, angeli e creature stregate dall’identità multipla, in cui la coraggiosa Sophie dovrà trovare una risposta a mille enigmi, e ricostruire passo dopo passo il mistero legato alla scomparsa di Howl.
3° romanzo: Charmain Baker vive serenamente, trascorrendo le sue giornate tra i libri. Quando un bel giorno deve raggiungere il prozio William che giace a letto ammalato, sembra l’occasione per vivere una bella avventura. Ma la cose si complicano quando scopre che William è un potente mago e che la sua casa si sposta nello spazio e nel tempo. Charmain non è certo preparata ad avere a che fare con una casa magica! Aprendo una porta si può passare dalla sala alla cucina, ma anche trovarsi proiettati in una terra lontana. Fin dal suo arrivo, Charmain Baker farà una serie di incontri a dir poco sorprendenti, ma la sua vita prenderà una piega inaspettata solo quando incontrerà dei personaggi che ben conosciamo: Sophie, il demone Calcifer e, sotto mentite spoglie, il terribile mago Howl!
RECENSIONE
Come potevo non portare sul blog una delle mie saghe preferite? Non ringrazierò mai abbastanza quella santa di Diana Wynne Jones per aver creato uno dei personaggi libreschi che più amo al mondo. Howl incarna il prototipo della mia anima gemella: spiritoso, egoista ma allo stesso tempo si dividerebbe in 200 per poter aiutare le persone a cui tiene, affascinante (nel libro non viene descritto come una persona particolarmente bella) e misterioso. Guardando il film è stato amore a prima vista ma leggendo i libri e imparando a conoscerlo ed apprezzarlo, piano piano, è diventato una delle mie crush più potenti (è vero che è un personaggio di fantasia ma shhh nessuno deve saperlo) . Però non sono qua per parlarvi dei miei sentimenti per lui, e visto che i libri e le cose da dire sono abbastanza direi di cominciare.
Il castello errante di Howl oltre ad essere uno dei miei film preferiti è anche un libro che amo particolarmente, mi sono affezionata ad ogni suo personaggio dal meno importante a quello più di rilievo. Devo ammettere che mi è piaciuto di più il libro rispetto al film, non perché sia scritto meglio o perché il film sia fatto male, tutt’altro, dico questo perché vanno visti come due entità separate; mi spiego meglio il film e il libro raccontano due storie completamente diverse. Il primo si concentra su una guerra minacciosa e orribile che si abbatte su Ingary distruggendola, mentre l’ultimo ruota intorno al cattivo della situazione che è la strega delle Terre Desolate (presente anche nel film, però da un certo punto in poi resa innocua); le uniche due cose che hanno in comune sono: la rottura del patto che lega Calcifer a Howl e Sophie che cerca in tutti i modi di spezzare la sua maledizione.
Tralasciando il film, di cui ho già fatto la recensione, vorrei soffermarmi sugli aspetti che più ho gradito del libro. Uno di questi è senza ombra di dubbio il luogo e tempo di nascita di Howl. La porta del castello, in cui abitano i personaggi, è in realtà un portale magico che si apre su quattro luoghi diversi e il più interessante tra tutti è sicuramente quello collegato al colore nero. Non so se vi ricordate ma nel film se entravano nella porta dopo averlo selezionato potevano andare nel futuro o nel passato, mentre nel libro i nostri protagonisti vengono trasportati nel Galles degli anni 80 ossia il vero luogo da cui viene Howl! Quando l’ho letto non potevo crederci che ci potesse essere un colpo di scena così grande, mai mi sarei sognata che potesse provenire da un luogo reale ma purtroppo nel film questa particolarità non è stata inserita, peccato sarebbe stato interessante. Un’altra cosa che mi è piaciuta è stato il piano della strega. Il suo obiettivo era quello di creare l’uomo perfetto, per poi governare Ingary, utilizzando parti del corpo di persone importanti e prestigiose tra cui la testa di Howl che sarebbe stato il tocco finale, leggere per credere, parecchio inquietante ma allo stesso tempo di una genialità assurda. Inoltre ho trovato molto carino e divertente il capitolo “In cui un Mago del Re prende il raffreddore” dove abbiamo Howl malato che non fa altro che disperarsi, non nego che ho riso un sacco.
VOTO: 5/5
Il castello in aria dei tre è quello che mi è piaciuto di meno, l’ho trovato molto lento ad ingranare ed a entrare nella storia; tant’è vero che verso metà libro non sapevo se sarei riuscita ad andare avanti. Ambientato tre anni dopo i fatti accaduti nel primo libro, da qui in poi non troveremo più Howl e Sophie come protagonisti ma faranno comunque da sfondo e daranno un contributo fondamentale alla storia. Non ho adorato particolarmente Abdullah e la sua storia, però non nego che quando alla fine lui riesce a stare con la sua amata Fior-della-notte devo dire che ne sono rimasta molto felice; in più si trasferisce accanto al castello di Howl se questa non è fortuna non so davvero cosa sia. Poi vogliamo parlare del fantastico piano di Dalzel? Lui voleva sposarsi tutte le principesse del mondo ed usare il castello di Howl come rifugio per esse, ma stiamo scherzando? Ma che piano è? Sembra pensato da un bimbo di 5 anni. Indipendentemente da questo ci sono anche delle cose che mi sono piaciute, come l’idea di un tappeto volante che non appena ti addormenti ti porta nel luogo che più desideri oppure IL FIGLIO DI HOWL E SOPHIE tanto per fare un esempio completamente a caso. Vi giuro che non appena l’ho letto il mio animo da fangirl ha preso pieno possesso di me ed ancora non decide ad andarsene, come lo so? Semplice, anche ora che sto scrivendo la recensione lo sento vivo dentro di me. Unica pecca (anche se è più personale che altro) riguarda il nome del bimbo, Morgan. Per carità non ho assolutamente niente contro questo nome, però essendo un opera di fantasia poteva sceglierne uno qualsiasi oppure ripiegare su uno reale, però proprio Morgan no.
VOTO: 3/5
Con la casa per ognidove si chiude la saga che ha ispirato uno dei film più famosi dello Studio Ghibli e che mi ha più coinvolta emotivamente. Una cosa che non mancava di certo a Diana Wayne Jones erano le idee per creare un romanzo degno di essere chiamato tale, qua non ci troviamo di fronte ad un castello errante o ad un demone che rapisce delle principesse per sposarle; in questo libro la scrittrice ci fa entrare all’interno di una casa un po’ particolare dove le porte possono condurre alla cucina o alla camera da letto ma allo stesso tempo potrebbero portarti in un tempo o in uno spazio del tutto fuori dalla tua più vivida immaginazione. Questo è ciò che scopre la nostra protagonista, Charmain Baker, che invitata dallo zio a badare alla sua casa mentre lui non c’è, si ritrova a vivere un’avventura oltre ogni limite insieme al suo nuovo amico Peter, Sparso, Sophie ed Howl che come al solito lo troviamo sotto mentite spoglie. Questo libro non mi è piaciuto quanto il primo ma l’ho trovato molto gradevole e scorrevole, grazie sopratutto all’ottima scrittura presente in ogni suo romanzo ed allo stile fiabesco che è presente in ogni suo racconto. Mi sono identificata molto con Charmain: pigra, svogliata, introversa e che tende ad allontanare i suoi problemi con un semplice “ci penserò domani”. Leggere quest’ultimo capitolo è stata una delle cose più strazianti che abbia fatto in quest’ultimo periodo, non mi sono ancora ripresa completamente dall’addio che ho dovuto dare ad Howl e Sophie (a questo punto non so nemmeno se mi riprenderò più) ormai diventati una parte importante di me.
VOTO: 4/5
Dopo questa luuuunga recensione direi che posso anche concludere qua, voi che dite? Vi auguro una buona lettura e prima di andare voglio darvi un consiglio, se mai un giorno decideste di iniziarla per l’ultimo libro preparate i fazzoletti 😉
Stay tuned!
Il film del castello errante è uno dei miei preferiti ❤
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E’ anche uno dei miei film preferiti, quindi ti capisco benissimo 🙂 Se ti va di leggerla ho anche fatto una recensione sul film.
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