romanzo

Recensione: La lettera di Kathryn Hughes

Bentornati, o benvenuti, sul mio blog!
Io e i libri in questo periodo non godiamo di uno splendido rapporto visto che non faccio in tempo a leggere un capitolo che subito lo poso. Sarà che forse non trovo libri che mi colpiscano a tal punto da continuarli o forse sono solo io che non ho voglia di leggerli… Comunque questa cosa non vale per ‘la lettera’ di Kathryn Hughes, finito in tre giorni belli pieni.

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Titolo: La lettera

Autore: Kathryn Hughes

Genere: Romanzo

Casa editrice: Tea

Pagine: 348

Prezzo: cartaceo 5€/ Ebook 6,99€

Prova 3

Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che vende per beneficenza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera non spedita che risale al settembre del 1939. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l’uomo che nella lettera implora il suo perdono? Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina l’unico modo per sfuggire ad un marito violento e a un’esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Tina inizia così a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati del sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per vivere, finalmente. Perché aggrapparsi a quel ricordo significa scommettere sulla propria felicità.

recensione

Vi devo dire la verità, se non lo avessi vinto grazie ad un giveaway non credo che lo avrei mai comprato. Mi sono avvicinata alla lettura grazie a Sparks, se non fosse stato per lui non avrei letto tutta quella caterva di libri che mi ritrovo ad osservare la sera prima di addormentarmi e non avrei nemmeno questo blog.
Comunque, tralasciando le parti sdolcinate, pur avendo iniziato da lui io non mi ritengo una ragazza molto romantica o da romanzi rosa, anzi quasi per niente. Quando entro in libreria la prima cosa che faccio è dirigermi verso lo scaffale dei fantasy per poi voltarmi e vedere se c’è qualche thriller nuovo ed interessante, quindi potete capire bene che ‘la lettera’ non poteva fare di certo per una come me. Ma come mi hanno sempre insegnato, mai giudicare un libro dalla copertina…

“S’inginocchiò a strappare alcune erbacce e sentì la manina tiepida della nipote scivolare fiduciosa nella propria. Tra tutte le piccole cose, quella era la sua preferita, e ogni volta le regalava un sorriso ed un tuffo al cuore.

«Che stai facendo, nonna?» chiese la bambina. Si voltò a guardare quel faccino adorato, le guance arrossate dal sole pomeridiano e il naso a patata sporco di terra. Prese di tasca il fazzoletto e glielo passò delicatamente sul viso. «Niente. Sto solo strappando queste erbacce.»

«Perché?»

«Bé, perché non devono stare qui», rispose lei dopo un istante di riflessione.

«Ah. E dove devono stare, allora?»

«Da nessuna parte, tesoro. Sono soltanto erbacce.»

La bambina sporse in fuori il labbro inferiore, corrugò la fronte e poi disse: « Non è mica bello. Tutti devono avere un posto in cui stare.»

Perché ho scelto proprio questo punto del libro? Bé, per il semplice fatto che racchiude l’essenza dell’intera storia. Ognuno di noi desidera e brama un posto in cui stare, dove potersi sentire al sicuro, dove poter creare una famiglia e dove, cosa più importante, sentirsi amati. E le nostre protagoniste non fanno eccezione.
Anno 1973
Subito veniamo catapultati in uno scenario violento, una descrizione molto accurata e vivida di quello che Tina deve subire, senza potersi opporre, da parte del marito. Costretta a vivere nella paura costante che un giorno o l’altro possa capitarle qualcosa di più di qualche livido, pian piano la sua casa dolce casa non tarda a diventare un prigione dalla quale è quasi impossibile evadere. Per tutta la prima parte della storia non possiamo non provare un disprezzo notevole verso Rick e vorrei tanto potervi dire che la cosa migliorerà andando avanti ma purtroppo non è così. Tutta questa sua possessione e gelosia verso sua moglie, lo porteranno a compiere un atto deplorevole e di una cattiveria veramente inaudita.
Anno 1939
In questa seconda parte facciamo la conoscenza degli altri due protagonisti: la diciannovenne Chrissie e il suo fidanzato Billy. Dire che non ho tifato per loro sin dall’inizio sarebbe una bugia. Billy con quel suo carattere sbarazzino ma allo stesso tempo da vero gentiluomo di altri tempi non poteva lasciarti indifferente, inoltre aveva dalla sua parte la simpatia, e per quanto riguarda Chrissie era completamente l’opposto di lui: timida e riservata ma secondo me era proprio questo che li rendeva perfetti l’uno per l’altra. Purtroppo le storie a lieto fine sono rare da trovare e soprattutto nel periodo della guerra. Sicché da essere felici e spensierati, si ritroveranno ad affrontare problemi imprevisti e il padre della ragazza che farà di tutto pur di separarli definitivamente (non potete immaginare quanto abbia odiato quest’uomo).
In sintesi, ve lo consiglio con tutto il cuore. Un romanzo che fa riflettere sulla condizione della donna: da un lato abbiamo ciò che veniva riservato loro se rimanevano incinte fuori dal matrimonio, dall’altro la violenza su di esse che è un tema, purtroppo, molto attuale.
VOTO: 4/5
Stay tuned!

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