I nuovi ninja riusciranno a stare al pari?

Bentornati, o benvenuti, sul mio blog!

La storia è un seguito originale delle avventure narrate in Naruto Shippuden. Boruto è figlio di Naruto, il settimo Hokage. Il ragazzo rifiuta completamente il padre ma nonostante ciò, lo rispetta come eroe e vorrebbe sorpassarne le capacità. Boruto incontra Sasuke, padre di una sua amica, e gli chiede di diventare il suo apprendista! Si alza così il sipario sulla storia di una nuova generazione!

Ne ho sentite davvero di tutti i colori a proposito del sequel di Naruto: “ma che cosa lo fanno a fare?” , “Non si rendono conto che allungano solo il brodo!”, “Queste puntate mancano di spessore” e così via. E’ vero, gli episodi non sono tutto questo granché per la maggior parte si tratta solamente di filler ma al tempo stesso non riuscivo a capire tutte queste lamentele; almeno fino a qualche giorno fa. E’ come se mi si fosse aperto un mondo, le cose che prima non riuscivo a capire o non sapevo bene come spiegarle si sono fatte, improvvisamente, chiare nella mia mente. Così sono andata, piano piano, indietro con gli episodi e sono riuscita ad identificare i due principali punti deboli in Boruto. Ci tengo a precisare che, questa opinione è puramente soggettiva e quindi non sono sicuri per niente ma sono dettati dalla mia personale visione e approccio alla serie. Dunque primo su tutti c’è la caratterizzazione dei personaggi, che lascia parecchio a desiderare. Se ci fate caso ognuno di loro è la copia esatta di un genitore, non che ci sia niente di sbagliato però manca lo spirito di unicità. Per dirvi: Shikadai è uguale identico a Shikamaru ragionano e agiscono nella stessa maniera, Sarada è la copia spicciata di Sakura e da Sasuke avrà preso solo la strafottenza e il finto menefreghismo, Inojin è Sai ma biondo e Boruto che per quanto in certi atteggiamenti sia uguale a Naruto riesce a cavarsela molto meglio degli altri. L’unico personaggio che ha una particolarità tutta sua è senza dubbio Mitsuki, umano artificiale creato da Orochimaru, che sceglie di scoprire il mondo e vivere la propria vita da solo. Per questo lo trovo molto più formato e interessante.

Ultima cosa, ma non per questo meno importante, riguarda le scene ricolme di pathos. Vi ricordate quelle in Naruto? La morte di Obito, quella di Jiraiya, di Minato e Kushina, di Itachi… ognuna di queste ti ha prosciugato lentamente i condotti lacrimali e per giunta senza il tuo consenso. In Boruto ci provano a farle ma non riescono ad entrare nel cuore di chi le guarda, manca quel qualcosa che a fine episodio ti fa esclamare “Cavoli che puntata!”. Una cosa simile l’abbiamo dopo gli esami Chunin quando Boruto, Sasuke e i kage vanno a riprendere Naruto. Va bene ci sta che una puntata come quella possa avere i massimi voti e essere bella ma il problema arriva nel momento in cui le altre, senza Sasuke o Naruto, ti danno poco o niente. Non c’è da dimenticarsi che l’anime si chiama Boruto: Naruto next generations e se servono i protagonisti dell’altra serie per far alzare gli ascolti o i voti, vuol dire che c’è un problema di fondo e anche bello grosso!

Con questo non voglio assolutamente insinuare che non valga la pena di vederlo, ogni domenica lo aspetto come un qualsiasi anime però non nego che la mia curiosità deriva principalmente dall’inizio del primo episodio. Senza quello non credo che sarei andata avanti così assiduamente, con molta probabilità avrei visto degli episodi sparsi… dove c’è Sasuke tanto per sparare un esempio. Comunque io mi “fido” di chi c’è dietro alla sua realizzazione e spero davvero che possa uscire un anime non bellissimo o strabiliante ma almeno decente. Detto questo mi dileguo e vado a fare qualcosa di produttivo!

Alla prossima.